II° Report Ambiente e salute: alcune osservazioni sulla situazione salentina
E' stato presentato mercoledì 26 febbraio, il Secondo Report Ambiente e salute in provincia di Lecce, che segue di cinque anni la pubblicazione del primo.
Un documento a cura di Repol (Rete per la Prevenzione Oncologica Leccese) che riunisce in una visione d'insieme una serie di dati raccolti da vari enti pubblici, con il fine di fornire un quadro delle condizioni sanitarie e ambientali della provincia di Lecce. Il Report, nato su iniziativa del Dipartimento di Prevenzione della Asl Lecce, in collaborazione con il Registro Tumori ASL Lecce, ARPA Puglia e tutti gli altri enti che fanno parte della Rete per la Prevenzione Oncologica, rappresenta il punto di partenza per la definizione delle politiche di prevenzione e di salvaguardia del territorio da nocività di diversa natura, impattanti su suolo, aria e acqua.
Sebbene Arpa segnali una situazione generale in leggero miglioramento, alcuni dati restano allarmanti, soprattutto per quanto riguarda i tumori polmonari e alla vescica. Un dato importante è quello raccolto sull'areale Galatina-Soleto, dove insiste un polo industriale molto impattante. Per chi abita quest'area, la probabilità di ammalarsi di tumore polmonare è ben del 71% in più. Un dato che conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, il legame tra tumori e ambiente.
Un dato allarmante è quello che collega l'incidenza di queste neoplasie all'utilizzo di pesticidi agricoli senza protezioni: +424% di probabilità di ammalarsi di tumore per i soggetti esposti a questo tipo di attività e sostanze chimiche.
Le conclusioni del Report invitano a serrare i controlli sulle emissioni di inquinati, anche per le piccole attività non necessariamente soggette ad AIA; insistono sulla necessità di monitorare con maggiore incisività le matrici aria, acqua e suolo e ad adottare criteri più restrittivi; restringere le autorizzazione per l'emungimento della falda e per la realizzazione di nuovi pozzi, per arginare, tra l'altro, il fenomeno della salinizzazione.
Ci domandiamo come possano essere compatibili con questa visione, gli indirizzi delle politiche agricole regionali, che vanno nella direzione dell'impianto di grandi superfici di coltura olivicola con varietà fortemente dipendenti da input idrici.
Tornando al tema dei pestici, che il Report indica senza ombra di dubbio come fonte cancerogena, vogliamo citare alcuni dati dell'ISPRA, che evidenziano la situazione puglise. La regione Puglia si classifica al terzo posto nazionale per utilizzo di pesticidi, con ben 17.998.000 kg annui e con 56.354 kg per abitante per 100 ettari di SAU. I dati sono del 2001, ma crediamo che la situazione ad oggi non sia per niente migliorata.
Di fronte a questi dati, le iniziative delle associazioni locali e dei cittadini, accompagnate, bisogna dirlo, anche da alcune istituzioni locali, seppur encomiabili e importanti, risultano estremamente limitate ed è per questo che l'associazione Salento Km0 ribadisce con forza la necessità di politiche nazionali serie e coraggiose, per arginare fenomeni di inquinamento oramai strutturali e fuori controllo. Ci uniamo all'appello dei tanti che, oggi, chiedono un freno all'immissione di nocività a livello sia globale che locale.