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“Perché nasca una prateria, bastano un trifoglio, un’ape e un sogno. E se non ci sono le api e il trifoglio, può bastare anche il sogno” scriveva Emily Dickinson. Quel sogno si è materializzato a Ostuni, in località Lamacoppa piccola, dove non è nata una prateria ma un bosco, grazie alla visione di Gianfranco. Se si dovesse riassumere con una parola Gianfranco Ciola, un termine appropriato nel lessico contemporaneo portrebbe essere influencer perché è una di quelle persone che hanno profondamente influenzato la loro comunità. Non è facile incontrare un simile mix di competenze, spirito di iniziativa, capacità relazionale e profonda sensibilità, ma quando personaggi così si attivano, sono in grado di portare un grande cambiamento destinato a durare nel tempo.
Il bosco di Lamacoppa piccola, prima di essere bosco didattico, era semplicemente un pascolo, con vegetazione rada, pochissimi arbusti e tanti, tanti rifiuti. Era il 2002. Dopo oltre vent’anni e oltre 1.800 piante messe a dimora, oggi il bosco si presenta come un luogo da favola.
«Preferisco parlare di rinaturalizzazione perché un posto per essere naturale non è detto che debba essere bosco» puntualizza Gianfranco. Uno scrigno di biodiversità, che viene persino misurata con un censimento della flora e della fauna, grazie ad un progetto avviato in collaborazione con il WWF. Il percorso all’interno del bosco è accompagnato da pannelli che raccontano alcune peculiarità e ospita un apiario didattico. Qui vengono organizzate attività educative per bambini e adulti: «È importante la divulgazione, far conoscere alle persone la complessità. Più un ambiente è complesso e più è ricco, al contrario un ambiente semplificato è anche povero».
In primavera fioriscono decide di orchidee spontanee, che insieme ad altri fiori offrono uno spettacolo unico; ne sono state censite almeno 15 differenti: «Noi non abbiamo fatto questo per dire quanto siamo bravi perché non serve a niente – dice Gianfranco, riferendosi al lavoro svolto in questi anni - facciamo questo per dimostrare che è un modello replicabile: se a casa preservi un pezzo di giardino dall’aratura e lo sfalci solo dopo la fioritura, vedrai che riempirai il giardino di orchidee».
Columella produce principalmente miele e olio, da oliveti anche secolari. Parte di quest’olio viene prodotto per Emergency, che dalla vendita può ricavare fonti di finanziamento. Il bosco custodisce anche un prezioso stagno, progettato per soddisfare un ruolo ecologico importante: raccogliere l’acqua piovana allo scopo di offrire abbeveraggio alla fauna selvatica, soprattutto durante l’accoppiamento: «Agli animali basta un velo d’acqua per potersi abbeverare, anche in pieno agosto resta sempre un pochino di acqua che serve soprattutto a fini riproduttivi. A volte la sera mi fermo qui a osservare gli animali che si muovono intorno allo stagno, nel bosco mi sento sicuro e protetto».
Passeggiare nel bosco è una attività che rinfranca il cuore, fa sperare nel futuro e dimostra come i sogni sono necessari a rendere migliore la realtà.
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