Natura illustrata, arte ed etnobotanica - Querce di Puglia
"Natura illustrata, arte ed etnobotanica" è una piccola rubrica che nasce dall'incontro di Salento Km0 con una giovane artista russa residente in Puglia, Anastasiia Morozova, illustratrice botanica che con il suo progetto artistico "Natura Illustrata" riproduce le incredibili bellezze naturali pugliesi e non solo. "Natura illustrata, arte ed etnobotanica" nasce con l'idea di contribuire alla conoscenza e alla valorizzazione del patrimonio naturalistico pugliese, grazie all'arte e allo studio etnobotanico.
Querce di Puglia
La Puglia è conosciuta come la “terra delle 10 querce”, perché è l’unica regione dove sono presenti tutte le specie di quercia italiane. Qui troviamo infatti: la roverella, il leccio, la sughera, il cerro, la quercia spinosa, la farnia, il rovere, il farnetto. Bisogna sottolineare anche la presenza di due specie endemiche, cioè esclusive del territorio pugliese: il fragno e la quercia vallonea: entrambe trovano qui il loro avamposto europeo più occidentale.
I toponimi locali testimoniano la presenza e la diffusione di diverse specie di quercia. Ad esempio il toponimo “Lizza”, attribuito ad esempio ad alcune masserie o alla Madonna della Lizza ad Alezio, è legato al leccio, dal latino ilex. Esiste anche una masseria Viscigli a Francavilla Fontana e una masseria Usciglio in agro di San Michele Salentino, mentre a Cavallino e Vernole esistono due masserie Visciglito: tutti questi termini derivano dal greco antico balanos, e moderno valanidhi.
La diffusione delle querce risale al Medioevo, quando questi alberi venivano coltivati per il legname e per le ghiande che venivano usate come mangime per gli animali, soprattutto maiali. Alcuni comuni come Presicce, San Pietro Vernotico e Scorrano, portano questo albero nel loro stemma civico.
Oggi nuclei interessanti sopravvivono nei siti boschivi di Puglia, e sono diffusi anche esemplari monumentali, tra cui ricordiamo la “Quercia dei cento cavalieri”, una maestosa vallonea di circa 700 anni che cresce nel territorio di Tricase. Vi è poi la "Roverella della foresta Mercadante" in area di Altamura, di circa 500 anni. Altri alberi monumentali sono il "Fragno della Signorella" e il "Leccio di Martina", a Martina Franca; la "Lizza dei Briganti" di Lizzanello e la "Quercia di Macrì" di Supersano, quest'ultima probabilmente appartenente all'antico Bosco Belvedere che un tempo nemmeno troppo lontano ricopriva il Salento centrale.
Illustrazione Anastasiia Morozova "Natura Illustrata"