Parco Comune dei Frutti Minori: una rete sentieristica tra recupero del territorio e inclusione sociale

Dai tratturi nasce l’inclusione. Accade a Castiglione d’Otranto con il Parco Comune dei Frutti Minori, un esperimento inedito di inclusione sociale lungo le strade di campagna, ideato dall’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino Odv e sostenuto dalla Regione Puglia tramite l’avviso pubblico Puglia Capitale Sociale 3.0.

Oltre che un percorso fisico di cui fruire, il Parco rappresenta l’esplorazione di una visione portata avanti a Castiglione d’Otranto, sin dal 2013, da Casa delle Agriculture assieme ad una vasta rete sociale e istituzionale. È un reticolato di tratturi e strade vicinali liberato da discariche abusive e “zone avvelenate”, grazie ad un’azione costante di presidio e bonifica, coltivazione delle terre abbandonate, valorizzazione dell’agrobiodiversità.

Questo anello, che cintura l’abitato per 12,7 km, è stato studiato assieme ad esperti sotto il profilo botanico, agricolo, storico e archeologico, escursionistico e, attraverso appositi “Esercizi di partecipazione”, sono state coinvolte le comunità di Depressa, Castiglione e Andrano, per ripensare l’accessibilità di questi luoghi.

L’obiettivo è offrire un'esperienza inedita e inclusiva nelle aree rurali del territorio, da ri-guardare a piedi, in bicicletta, a cavallo oppure “a passo d’asino”. Il Parco è composto da cinque itinerari, su cui è stata installata apposita segnaletica ambientale in legno, con distanze, tempi di percorrenza, punti di interesse storico, botanico, produttivo. “Un modo - dicono da Casa delle Agriculture - per far capire che non è vero che “non c’è niente” nelle campagne che ci circondano, che, invece, abbondano in agrobiodiversità, storia e nuove esperienze di sostenibilità e che, soprattutto, possono farsi nuovo e ardito strumento di inclusione di persone con disabilità, anziani e bambini”.

Tutti gli itinerari possono accogliere la pratica dell’escursionismo nelle sue diverse attività: quelle a carattere pedonale come il trekking e l’escursionismo propriamente detto; quelle legate all’uso della bicicletta, sia su strada asfaltata (percorsi promiscui ciclabili e veicolari) che su pista in terra battuta (mountain biking); quelle legate all’uso di animali da trasporto (cavalli o asini). Di tutti gli itinerari si è cercato di garantire la fruizione accessibile in vari modi, soprattutto con nuove tecnologie, trasparenza delle informazioni, formazione e coinvolgimento attivo dei destinatari.

Sulla segnaletica installata lungo il percorso sono presenti sensori NFC (Near Field Communication), attivabili tramite smartphone. Avvicinando i dispositivi ai sensori, si renderanno“parlanti” tratturi, strade e luoghi: si attivano così, infatti, le audioguide per facilitare la fruizione a persone cieche e ipovedenti, ma anche a chi volesse ascoltare camminando o pedalando. Inoltre, sulla frecce segnavia sono posizionati qr code, che rinviano al sito internet sul quale, per ogni itinerario, sono riportati, i dettagli, gli approfondimenti storici e ambientali, le narrazioni in audioguida, le spiegazioni in LIS per persone sorde, la guida in CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa), metodo di comunicazione che utilizza simboli, immagini e parole per aiutare le persone con difficoltà di comunicazione. Dagli “Esercizi di Inclusione” svolti assieme alla comunità locale, è emersa la necessità di dettagliare i livelli di difficoltà non solo per le persone con difficoltà motoria, ma anche per ognuna delle disabilità per le quali è stato possibile acquisire spunti e suggerimenti. Questo sforzo vuole rendere il Pcfm un autentico strumento di inclusione sociale. Tale bagaglio di informazioni sarà via via implementato nel corso del tempo grazie al contributo dei fruitori.

Per godere del Parco, sono state attrezzate, poi, biciclette per il trasporto di bambini di diversa età e una sedia Joelette ed è possibile fare onotrekking assieme ad un asino. Con la cooperativa sociale L’Adelfia, che si occupa di riabilitazione psichiatrica, si è collaborato per rendere gli ospiti della loro comunità alloggio “Villa Fiorile” i ciceroni di un pezzo di percorso. Infine, assieme al Parco regionale Otranto-S.M.di Leuca è stato appositamente formato, anche sui temi dell’accessibilità e del linguaggio inclusivo, un gruppo di accompagnatori chiamati “Guide della Restanza” (Per info e prenotazioni visite: 388/4412129, mail ass.casadelleagriculture@gmail.com)